Consigli per Prepararsi al Meglio al Festival Caprarola Balla
Caprarola Balla: una guida gentile per chi sta per arrivare
Caprarola non è solo un paese. È un respiro che si allarga, un paesaggio che trattiene la storia, un luogo in cui la bellezza non ha fretta di essere riconosciuta.
Dall’8 all’11 maggio 2025, questo piccolo angolo della Tuscia si apre alla danza popolare. E lo fa con un festival che è, prima di tutto, un dono: Caprarola Balla è nato dal desiderio di Benedetta Bruzziches di alimentare nel suo paese una cultura della bellezza attraverso la danza. Una festa per tutti, costruita con cura da chi abita il paese. Una nuova tradizione per creare una visione futura in cui le paizze del paese tornino ad essere luoghi vivi, di cui riappropriarsi attravero la danza.
Accanto a lei, c’è una comunità intera. C’è la Pro Loco, che cucina come si fa in casa, con stoviglie vere e piatti caldi. C’è la Classe 1985, che si occupa della logistica, dell’accoglienza, dei brindisi e dei sorrisi. E c’è Ciro Troise, danzatore, coreografo, sognatore: ha curato la direzione artistica del festival e terrà uno degli stage più belli e generosi.

Un paese che danza
Caprarola è un luogo dove ogni pietra sembra raccontare una storia, dove i vicoli si trasformano in palcoscenici e le piazze in sale da ballo sotto le stelle.
Ogni pomeriggio, le piazze si animano con stage di danza gratuiti e aperti a tutti:
Alle Ore 16:00 – Piazza Madonna della Consolazione Un’introduzione alle danze francesi guidata da Ciro Troise, direttore artistico del festival e appassionato danzatore, ideale per chi muove i primi passi nel mondo del balfolk.
Alle Ore 17:45 – Sala delle Scuderie del Palazzo Farnese. Stage condotti da musicisti e danzatori internazionali, pensati per approfondire tecniche e connessioni nel ballo.
Ogni sera, la musica prende vita con concerti a ballo che vedono protagonisti artisti di calibro europeo: Fratelli Tarzanelli, DuoBlique, Loogaroo, Parapente700, Gattin’Folk, Ensemble Invisible.
Le danze si susseguono in cerchio, in coppia, in gruppo, coinvolgendo tutti in un’esperienza condivisa.
E quando la musica ufficiale si placa, le jam session spontanee proseguono nei vicoli e nelle piazze, alimentate dalla passione dei partecipanti.
Durante il giorno, è possibile esplorare il borgo attraverso visite guidate curate dal Centro Studi e Ricerche di Caprarola, scoprendo angoli nascosti e storie affascinanti.
Dove si mangia?
Sotto le stelle, al Piazzale delle Scuderie del Palazzo Farnese, ogni pranzo e ogni cena è curato dalla Pro Loco. Piatti semplici, gustosi, a partire da 5 euro. Puoi prenotare attraverso il form che trovi alla pagina del programma. Siediti, mangia, chiacchiera. È anche questo, la danza.

Come si partecipa?
l festival è gratuito, ma a numero chiuso. la sala concerti ha una capienza limitata. Ti chiediamo quindi di iscriverti, anche solo per una serata, tramite il modulo d'iscrizione che trovate sul sito.È un piccolo gesto che ci aiuta a garantire a tutti uno spazio, una possibilità.
E se è la tua prima volta?
Se non hai mai danzato balfolk, sei nel posto giusto. Il festival è pensato anche per chi non conosce ancora questa tradizione. Le danze popolari europee sono inclusive, dolci, libere. Non serve essere in coppia, non serve essere esperti. Serve solo lasciarsi trovare dalla danza.

Porta scarpe comode. Sembra banale, ma non lo è. La danza popolare nasce sull’asfalto, sul tufo, sull’erba e sulla pietra viva. Le tue scarpe devono farti dimenticare di averle ai piedi.
Porta uno strumento (se vuoi).Dopo i concerti, si aprono le jam session. Se sai suonare, vieni a metterti in cerchio. Se non sai, resta lo stesso: anche l’ascolto è una forma di danza.
Vesti leggero. Il corpo deve potersi muovere, respirare, ridere. Lascia spazio al vento, ai tessuti che volano, agli abiti che raccontano. Qui nessuno giudica lo stile, ma tutti notano la gioia.
Lascia che il tempo si allarghi.
Caprarola non è una scenografia: è un paese vero. Con persone vere, finestre aperte, voci che si intrecciano.
Ballate con delicatezza. Salutate chi incontrate. Ascoltate le storie, guardate i paesaggi. Il festival è anche questo: un invito a lasciarsi sorprendere da ciò che accade quando si cammina piano. Fatti trovare disponibile alla meraviglia. È tutto ciò che serve davvero.